Due parole su "Atelier"

DUE PAROLE SU "ATELIER"

Tutti più o meno sappiamo che cosa sia un "Atelier", ma mi sto rendendo conto che non sia così semplice riuscire a immaginare come darne un'interpretazione pedagogica. Quindi ho deciso di spiegare il perché di Casa Atelier.
Negli anni '60 in alcuni asili nido e scuole dell’infanzia in Europa e poi negli Stati Uniti (cfr. “I cento linguaggi dei bambini” - Loris Malaguzzi
http://www.reggiochildren.it/identita/loris-malaguzzi-bio/ – Edizioni Junior) è stata introdotta, sperimentata e sviluppata la cultura dell’Atelier rivolta ai bambini, portando alla realizzazione di spazi strutturati e condotti da figure professionali specializzate, gli Atelieristi dei linguaggi espressivi. L’Atelier (termine che deriva dall’antico francese “astelle”, scheggia, asse di legno, divenuto poi il luogo di lavoro di artigiani e artisti) è oggi spazio e strumento in cui confluiscono e vengono valorizzate le differenze individuali: una molteplicità di linguaggi comunicativi e di differenti modalità espressive, aspetti primari ed imprescindibili nella costruzione della propria personalità e della relazione sociale.
Casa Atelier è un luogo che vede la presenza di strumenti e materiali per la sperimentazione manuale, motoria e sensoriale finalizzati allo sviluppo della creatività. Il pensiero creativo esiste nella forma di quel pensiero che rende possibili l'osservazione da più punti di vista e la risoluzione del problema – inteso come elemento complesso, difficile, ma non insuperabile, che crea il dubbio e quindi le domande alle quali dare risposte, che da sospeso, da incerto viene portato a compimento: nelle favole, nei romanzi o nel linguaggio cinematografico è rappresentato dal momento centrale dove, accaduti una serie di eventi, il protagonista li orienta e trova il modo di risolverli; il pittore, lo scultore, il grafico, il musicista hanno a che fare con il continuo problema di come elaborare, modellare e significare una tela grezza, un pezzo di creta, uno schermo o un pentagramma bianco. L’importanza dell’atto creativo sta proprio nella possibilità di acquisire sempre nuove competenze che, attraverso la “rottura” degli schemi esistenti e l’introduzione di nuovi elementi, portano alla produzione di molteplici soluzioni possibili, sviluppando sensibilità e atteggiamenti meno convenzionali e più personali.
A Casa Atelier tali competenze vengono quindi stimolate sia attraverso la progettazione e la costruzione, che attraverso la riflessione data dalla relazione esperienza-elaborazione e dalla socializzazione delle proprie competenze.
Questo è il nostro punto di partenza. La partenza per un viaggio trasversale alle differenti età dei bambini e alle peculiari caratteristiche che li formano. Per questo Casa Atelier è nata dalla volontà di accogliere e accompagnare bimbi e bimbe da quando sono piccini, dai 6 mesi e per tutto il percorso della loro crescita fino ai 13 anni.

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